L’italiano al cinema
La mia ltalia, la dico col cinem
Catania, 2009
„Nardo, scendi che è tardi!”urlò la nonna. “ La pasta è pronta! Aggiunse. “Arrivo nonna, fammi finire di scrivere!” “Prima tu vieni a mangiare e poi scrivi stà storia!”
“Eccomi , eccomi. Comunque non è una storia, è un film.”
“Eh ma voi picciritti giovani con chisti film… un libro” devi scrivere.
“Nonna mi manca solo la fine… così scettica sei?
“ E mò fammelo legge’ allora? Spero che non sia di nuovo una di quelle commedie… ne abbiamo a piu’ non posso e poi ci criticano sempre noi meridionali per cose banali, ch’abbiamo problemi più grandi della pasta al pomodoro. I film di una volta erano molto più belli, con Sofia Loren, Fantozzi, Totò,… vabbe’ dai vediamo. “disse prendendo il computer del nipote facendo una faccia…” Ma proprio al computer la dovevi scrivere? A scuola non t’hanno insegnato a usare la penna? Nardo stava zitto. Sapeva che aveva fatto un buon lavoro e ne andava fiero. Però sapeva che quello che c’era scritto era duro ed era la critica alla parte della Sicilia della quale nessuna voleva parlare.
La nonna iniziò a leggere il copione.
“Il silenzio fa paura” lesse. “Bel titolo…”, commentò accendendo una sigaretta. “Salvo, corri più veloce! Urlava Michele correndo lungo la costa. Nel sottofondo si sentono spari e urla. “Quello l’abbiamo colpito? „urla Mimuzzo. Si spostano in una baracca fuori strada. Michele apre la porta. In mezzo c’è un tavolo. Sul tavolo molte armi. Si siedono. Stanno in silenzio poi Salvo accende una piccola lampada malmessa.
„Mimuzzo, te oggi c’hai avuto paura. Gli sbirri quasi ci scannar per colpa tua… disse con tono arrabbiato a secco. „Io manco ci volevo entrare in chiesta cammurria, la colpa è tua.“ Disse Mimuzzo. „Io sono la tua famiglia, e tu rispetto mi devi portare. „ gli rispose Salvo. Mimuzzo abbasso la testa quando all’improvviso sentono dei passi e delle voci. Erano bambini. Michele guarda dalla finestra.
„ Ma che ci fanno li a quest’ora. „ Salvo se ne stava zitto. “Io ci rinuncio, non voglio farlo più Salvo, giuro che non dico niente a nessuno. Aveva la paura negli occhi. „ Tu sei il disonore della famiglia! disse alzandosi in piedi. Il giorno dopo Salvo chiamo Mimuzzo.
„ Ti stai facendo ancora addosso? Dai che già grande sei… a sedici anni io gia la sapevo usare la pistola.“ „Non voglio ripetere quello che ti ho detto ieri.“
„Mimuzzo, don Carmine vuole conoscerti oggi, perciò spicciati e vieni“ riattacca. Si gira ed esce di casa verso quella di non Carmine. Arriva, scende dalla moto e…“Fatelo controllare, Mimuzzo manda due picciotti…“ „Va bene don Carmine“ A lo perquisistono „Tutto a posto!“ „Tu sei quello che c’ha paura? Io ho deciso di darti un compito. Guarda bene chisto foto…lo vedi chisto picciritto?
Sta qui vicino, me lo devi portare. Lo capisti?“
„Io“ „Perchè hai lasciato il vuoto qui?“ chiese la nonna. „Non lo so … non sapevo cosa avvrebbe potuto rispondere a una richiesta simile.“ „Lo conosci Ammanniti? chiese di nuovo.
No, chi è’ „E’ uno scrittore…scriveva cose simili alle tue…“ „Non ho mai letto niente di suo, a essere incero…“
„Se finisci di magnà ti dico tutto.“ „Va bene“ „Hai guardato almeno il film?“ „No“
„Tu non puoi scrivere un libro se non leggi, non puoi fare un film se non li guardi.
„Capito…“ disse abbassando lo sguardo…“ „Non voglio raccontarti nè il libro nè il film, ma … penso che entrambi siano importanti.
Penso che Cosa nostra o come la chiamano faccia patire per lo più quelli che sono innocenti. Nel film „Io non ho paura“ questo è molto chiaro. Non ci sono regole è un gioco molto più complesso di quello che sembra. Io sono vecchia, ma lo sai che faccio la poliziotta. Come hai detto prima nel titolo „Il silenzio fà paura.“ Il regista e l’autore di „Io non ho paura“ non sono stati in silenzio. Hanno deciso di combattere con l’arte questo mostro. Penso che stare in silenzio sia l’errore più grande che si fa qui in questi posti. L’omertà completa protegge quelli che ci distruggono pezzo per pezzo. Come dice Benigni, la vita è bella però è anche difficile come ci fa vedere tra le risate Fantozzi. Certe volte è dura tirare a fine mese, certe volte si vuole avere successo, certe si vuole avere la precedenza. E’ normale, ma non bisogna mai cercare di riuscirci con la forza.
Direi che più un posto è povero, più c’è la possibilità di cedere alla disperazione, e al posto dell’amore e della pace usare la forza. Però Ammanniti ci fa anche capire che per quanto tu creda di essere quello più forte usando minaccie, incutendo paura, commettendo furti, ricatti e suicidi, alla fine prima o poi te ne pentirai perchè il male non è duraturo. Come distrugge gli altri distrugge anche te.
„Conosci ancora qualcuno che non stette in silenzio?“
„C’è Paolo Borsellino, sulla sua vita è stato fatto anche un film. La forza di questa persona era incredibile. Il coraggio era più forte della paura. E la giustizia veniva prima di tutto. Sapeva di rischiare la vita ma non si arrese mai. Infatti morì per la giustizia.“
„Pensi che potrei scrivere questo film?“
„Penso che hai il dovere di non essere indifferente, di non stare in silenzio e di continuare quello che hai iniziato. Dici che Mimuzzo ora quello che aveva paura, ma lui rinunciando al male aveva più coraggio di tutti.“
Concorso letterario “Italiano al cinema l’Italiano nel cinema “2017
1 posto
Karla Sorčić
classe II A